Come organizzare uno stupendo viaggio on the road di 6 giorni in Irlanda!
Quanti di voi, almeno una volta nella vita, hanno sognato o immaginato un bel viaggio in Irlanda? Passeggiare tra verdi e infiniti pascoli, esplorare un castello visto solo in cartolina, bersi una Guinness in un pub Irlandese o farsi solamente un selfie con le famosissime Cliffs of Moher? Credo che molti di voi, soprattutto gli appassionati di viaggio come me, avranno almeno una volta pensato di trascorrere qualche giorno in Irlanda. Anche io, una mattina di luglio mi sono svegliato con una voglia improvvisa di Irlanda, di pub, di pascoli e scogliere e senza nemmeno fare colazione mi sono messo a “googlizzare” per organizzare questo stupendo viaggio on the road di 6 giorni.
Premetto che al momento di pianificare il viaggio on the road ho fatto un piccolo errore di valutazione, pensavo che le distanze fossero minori ma in realtà l’Irlanda è un isola molto grande e di conseguenza mi sono ritrovato a fine viaggio con 2.800 km percorsi in 6 giorni! (fortunatamente il noleggio prevedeva i km illimitati).

Day 1 – Cork; atterrato a Dublino con un volo Ryanair da Roma Ciampino, di corsa verso il banco SIXT per ritirare la macchina prenotata precedentemente online. Direzione Sud, più precisamente Cork, con tappa intermedia nella contea di Tipperary per esplorare il famoso “Rock of Cashel“. Aspettative ampiamente confermate, l’atmosfera, aiutato anche dal clima, il silenzio e la natura incontaminata che circonda questa Rocca ne fanno il luogo perfetto per ambientarsi alla stupenda atmosfera irlandese ed iniziare con lo spirito giusto il tour dell’Irlanda. Esplorata centimetro per centimetro la fortezza, lo stomaco inizia a richiedere attenzione con i suoi lamenti, fortunatamente lì nei paraggi avevo intravisto alcuni ristoranti tipici irlandesi. Stomaco saziato con una buona e calda zuppa irlandese, serbatoio dell’auto pieno o quasi (prezzo del diesel è di 1,10 €/l) inizio a percorrere gli ultimi 110 km della giornata, distanza che mi divide da Cork, meta finale della prima giornata on the road. Cork è una tipica e tranquilla cittadina irlandese, carina, informale e con una buona vita notturna.

Day 2 – Mizen Head Peninsula; svegliataccia questa mattina, sono le 6:00 e dopo aver fatto una “robusta” ed energetica colazione in un piccolo caffè di Cork, mi incammino verso la costa sud-occidentale dell’Irlanda che secondo la guida Lonely-Planet è una zona ricca di cose da vedere. Dopo 130 km ecco la prima fermata della giornata “Mizen Head Signal Station” (€ 8,00) un complesso di epoca vittoriana costruito oltre 100 anni fa formato da una stazione meteorologica, un faro e un ponte che collega due parti della spettacolare scogliera a picco sul mare (percorrete i 99 scalini che portano al segnale, troverete una terrazza a picco sul mare con una vista panoramica davvero mozza-fiato). Terminata l’escursione riprendo la macchina e mi dirigo verso nord, mi aspettano 120 km per arrivare a Killarney, piccola cittadina turistica, devo trovare un posto letto perché all’indomani devo percorrere lo stupendo Ring of Kerry. Serata trascorsa velocemente, 4 Guinness in un pub e musica irlandese in sottofondo, passeggiata notturna e via di corso a nanna.

Day 3 – Ring of Kerry e Dingle; oggi mi attende, forse il percorso panoramico più famoso di tutta l’Irlanda, prendo la macchina e inizio a percorrere il famosissimo “Ring of Kerry” un anello di circa 200 km che incarna il tipico paesaggio irlandese: campagna verdeggiante, baie di sabbia bianca, rovine medioevali e vedute sconfinate sull’oceano. Costretto a fermarmi ogni 10 minuti per fotografare qualsiasi cosa meritevole di scatto, esco dal famoso “Ring” poco dopo l’ora di pranzo, con la memoria della reflex piena e il serbatoio della macchina vuoto. Seconda tappa della giornata è Dingle, un piccolo paesino di pescatori sperduto nel tempo, dove ancora molti pub hanno anche la funzione di negozio, per cui si può godere una pinta di birra accompagnata da canti tradizionali ed essere circondati da chiodi, stivali e ferri di cavallo. Naturalmente essendo Agosto, (super alta-stagione) il minuto paesino è invaso da migliaia di turisti; credo che in inverno si possa apprezzare al meglio la sua autentica atmosfera in tutta tranquillità. Scelto il pub, ordino un bel irish-coffe apro la mappa e calcolo i km che mi aspettano per arrivare a Limerick; meta prescelta per passare la notte.

Day 4 – Cliffs of Moher; risveglio da nababbo, coccolato dalle lenzuola dell’hotel di lusso (prenotato grazie ad un offerta last-minute) prendo un caffè e inizio a risalire la costa ovest dell’Irlanda, ho numerose attrazioni nel menu odierno. In tarda serata andrò a dormire a Galway, nella contea di Clare, dove mi aspetta per un saluto il mio amico Michelangelo (aspirante enologo emigrato per lavoro). La prima tappa on the road odierna è il “Bunratty Castle” il classico castello irlandese (forse un po troppo commerciale per i miei gusti) che si trova a pochi km da Limerick. Visita fugace del castello perché oggi il tema principale della giornata sono le scogliere! Eccomi arrivato a “Loop Head”, uno stupendo faro ancora funzionante, una serie di scogliere da far invidia alle più famose Cliffs of Moher; un posto incantevole dove sicuramente raggiungerete la vera pace dei sensi, il silenzio assordante che vi circonda, la natura onnipresente, il rumore delle onde che si infrangono sulle scogliere, qui la mano dell’uomo, per fortuna, sembra ancora non essere arrivata; Sarete solo voi e la natura! (si forse sto parlando del posto che ho apprezzato di più in tutta l’Irlanda). A fatica riesco a salire in auto, vorrei passare tutta la giornata in questo magnifico spettacolo, ma ho tante altre cose da vedere oggi a quindi via, in marcia. Dopo nemmeno un ora di strada arrivo a a “Spanish Point” terza tappa di giornata, una spiaggia famosa per il surf dove decido di fermarmi a pranzo, anche questa volta lo stomaco mi manda segnali. Percorsi nemmeno 25 km arrivo alle famosissime “Cliffs of Moher“, (acquistate il biglietto online così eviterete le interminabili code all’ingresso € 6,00). Appena entrato noto subito che in questo posto la mano dell’uomo è stata troppo pesante e stravolgente, (parere personale) nonostante il panorama mozzafiato e le scogliere imponenti alte più di 200 metri a strapiombo sul mare, non si avverte più quel senso di vicinanza e contatto con la natura, la folla è impressionante, cemento ovunque, percorsi segnalati e transennati; in sincerità ammetto che mi aspettavo di più. Finito il tour mi incammino verso l’ultima tappa della giornata: Galway cittadina scelta per passare la notte.

Day 5 – Galway; Brusco risveglio in quel di Galway! Saranno mica le quattro Guinness, i due gin-lemon e i due bicchieri di vino (gentilmente offerti da Michelangelo) di ieri sera? Acquisto tutta la caffeina disponibile al Costa Cofee sotto il mio hotel e sotto una pioggerella fina fina inizio a cercare la macchina mei numerosi parcheggi cittadini. Oggi mi aspetta un lungo viaggio, devo attraversare orizzontalmente tutta l’Irlanda e raggiungere Glendalough poco a sud di Dublino. Gli interminabili, ma piacevolissimi, 230 km che devo percorrere mi fanno ammirare e scoprire piccolissimi paesi sperduti nelle campagne irlandesi, la guida scorre che è una meraviglia, caffè in abbondanza, musica a palla e il panorama che mi fa compagnia; I viaggi on the road sono stupendi proprio per questo! Dopo circa tre ore sono giunto a “Glendalough“ un antico sito monastico incastrato in una splendida cornice naturale fatto di laghi e vallate ammantate di foreste. Si capisce subito cosa abbia spinto l’eremita S. Kevin in cerca di solitudine a stabilirsi in questa zona; è un luogo bellissimo, tranquillo e pervaso di spiritualità. La giornata è volata via senza intoppi e con una velocità inpressionante, ora è giunto il momento di prendere l’auto e andare a Dublino in cerca di un posto letto per questa notte. Dopo nemmeno 50 km sono già a Dublino intuisco subito che il tempo del relax, della tranquillità e del silenzio che hanno contraddistinto questi ultimi giorni è terminato. Posati i bagagli in un Hotel di poche pretese, scendo di corsa in strada, l’atmosfera e la musica assordante proveniente dai pub di Temple Bar mi attira come una calamita. Anche questa sera credo che la Guinnes sarà protagonista!

Day 6 – Dublino; Ennesimo risveglio, con l’ormai fedelissimo compagno di viaggio, il mal di testa post-Guinnes. Oggi è l’ultimo giorno in terra Irlandese e devo ancora scoprire Dublino, consapevole del fatto che un solo giorno non basterà a farmi conoscere ed apprezzare questa città contemporanea; caotica ma al tempo stesso piena di energia. Pianifico un itinerario in forma ristretta, con le attrattive principali; prima tappa il celebre “Trinity College” che oltre ad essere l’università più prestigiosa di tutta l’Irlanda, rappresenta ancora l’immagine di quei tempi ormai andati quando l’istruzione universitaria era esclusivo appannaggio di un élite molto ristretta. All’interno del complesso universitario si trova anche la famosa “Old Library“ (ingresso a € 13,00) con una long room lunga circa 64 metri che conserva un fascino antico, con le due lunghissime file di librerie in quercia e con oltre 200.000 volumi preziosi. Uscito un po’ frastornato dal fascino del polo universitario torno sulla strada della cotica Dublino, sento parlare la lingua italiana ovunque credo che oramai Dublino sia una colonia estiva Italiana. Mi incammino verso sud-ovest dove mi aspetta la seconda tappa: “St. Patrick’s Cathedral“ la Cattedrale più grande di tutta l’Irlanda dove San Patrizio (Patrono d’Irlanda) battezzava i capiclan celti immergendoli nelle acque del famoso ed omonimo pozzo. Dopo tanta cultura e serietà tutta insieme decido di rilassarmi con un po di spensieratezza andando a visitare il “Guinness Storehouse“ un museo multimediale dedicato all’oro nero Irlandese. Superato l’iniziale tentennamento se entrare o meno, dato anche il costo del biglietto d’ingresso € 17,50 e la poca ammirazione per le attrazioni artificiali prive di alcun senso storico/architettonico; acquisto il biglietto online e varco la soglia di ingresso. Tour tutto sommato interessante che raggiunge il proprio culmine al Gravity Bar, dove potrete rilassarvi con una pinta di birra (offerta gentilmente da Arthur Guinness) e godersi il fantastico panorama dalla vertiginosa altezza del settimo piano. Rientro in camera, doccia super veloce e via di corso in strada, sono le sette di sera è fra meno di 10 ore ho il volo di ritorno in Italia. Voglio godermi a pieno la mia ultima sera in Irlanda; come da copione inizio con qualche Guinness (vi consiglio pure quella ambrata) a Temple Bar, un quartiere famoso per la vita notturna e per la miriade di irish-pub, poi mi sposto verso Gratton Street perchè questa sera ho voglia di mangiare qualcosa di tipico Irlandese.
Il mio primo viaggio on the road, finisce qui, con la riconsegna dell’auto e l’imbarco sul volo Ryanair per Ciampino. È stato un viaggio davvero entusiasmante, movimentato, a volte improvvisato e forse un po troppo breve; ma sono riuscito a vedere i luoghi più importanti e caratteristici di questo magnifico paese e soprattutto sono riuscito ad assaporare la vera atmosfera Irlandese. Ogni volta che torno da un viaggio mi rimane in mente quasi esclusivamente l’atmosfera che ho respirato in quel luogo e non i monumenti visitati, il cibo mangiato o la gente che ho conosciuto.
Ringrazio il sito irlandando.it che è stato il mio sito di riferimento e la mia guida fedele per questa bellissima avventura.
See you soon Irlanda!!!
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